L’ascolto della musica colta contemporanea espone il fruitore a occasioni di smarrimento. Tale condizione di naufragio cognitivo è in gran parte riferibile all’uso da parte della musica d’arte di codici linguistico-musicali ignoti ai più. Dopo il declino della tonalità – il codice musicale che ha governato la musica dal Seicento al primo Novecento – i compositori colti si sono trovati privi di un codice musicale socialmente condiviso: sopravvivente anche ora solo nella musica di consumo.

Premesso che risulta arduo – forse impossibile – prescindere da una sintassi i compositori si sono dotati – in assenza di codici condivisi – di codici socialmente non condivisi. Tali codici ignoti al pubblico ne hanno decretato lo smarrimento e il conseguente allontanamento.