Da quando la gran parte degli editori musicali si astenne dal promuovere la musica colta da loro edita – ma non premiata dal mercato che gli editori avrebbero potuto influenzare – la condizione dei compositori colti mutò apprezzabilmente generando categorie che qui si elencano:
– abili compositori e abili impresari di se stessi;
– abili compositori e inabili impresari di se stessi;
– inabili compositori e abili impresari di se stessi,
– inabili compositori e inabili impresari di se stessi.
Il consenso dei compositori colti risultò – in assenza di un avveduta condotta editoriale – deviato dalle succedanee capacità promozionali dei compositori stessi: indicati nel suindicato elenco come “abili impresari di se stessi” .
Il restante danno fu compiuto dagli stessi compositori che assecondando il loro narcisismo ritennero di muoversi autonomamente disertando (non tutti) ogni occasione di aderire ad associazioni aggreganti. I metalmeccanici si rivelarono – oltre un secolo addietro – più avveduti rinunciando al ribellismo individuale e aggregandosi ai sindacati.